L'esperto Risponde


E' possibile prenotare una visita medica presso un nostro ambulatorio senza necessità di una ricetta medica.

 

Da qualche mese soffro di un importante dolore che parte dalla natica e corre giù verso il piede.
È un dolore ormai fisso che non mi permette di camminare regolarmente e nemmeno di dormire durante la notte. Mi hanno detto che devo essere operata in chirurgia tradizionale con taglio, ma io ho tanta paura, soprattutto delle complicanze perché ho sentito parlare di cicatrizzazioni abnormi che possono diventare più importanti dell'ernia stessa.
Lei cosa mi consiglia? Ci sono vie d'uscita alternative?"

“Ovviamente, non avendola visitata non posso dare un giudizio clinico completo della sua patologia.
Attenendomi alle informazioni riportate, posso concordare nell'indicazione all'intervento chirurgico che, però, sicuramente potrà essere realizzato per via endoscopica percutanea, quindi senza taglio ma solo con un buchino di 6 millimetri che ci permette di introdurre l'endoscopio e navigare fino all'ernia e asportarla sotto diretta visione endoscopica.

Tale tecnica non espone a rischi di cicatrizzazioni abnormi, permette l'asportazione della sola quota di disco erniato, lasciando intatta la struttura della colonna vertebrale senza, quindi, esposizioni a qualsiasi forma di instabilità secondaria. Inoltre, l'intervento viene eseguito in anestesia locale e con la dimissione la mattina successiva. Permette, infine, una rapida ripresa delle normali attività lavorative e sociali”.

 

 

“L’intervento di protesi di anca viene preso in considerazione solo quando un trattamento conservativo (fisioterapia, mezzi fisici, farmaci) non riesce più a controllare la sintomatologia dolorosa oppure è presente una importante limitazione dei movimenti che rende difficoltosa la deambulazione o le attività quotidiane”.

 

 

“L’esame radiologico o di risonanza magnetica non è raccomandato dalle linee guida come esame di routine nelle prime 4-8 settimane, in assenza di segni o sintomi di grave patologia spinale. Può essere richiesto dallo specialista se si sospetta una frattura o un crollo vertebrale, una malattia neoplastica o infettiva, in un paziente osteoporotico, in trattamento con cortisonici o con traumi recenti”.

 

Un mio amico ha messo una protesi parziale: potrebbe essere indicata nel mio caso?

 

“In primis occorre effettuare una vista ortopedica e un esame radiografico per valutare la reale necessità di un impianto del genere. Qualora sussistessero le condizioni deve sapere che la protesi parziale o mono-compartimentale sostituisce solo la porzione più ammalata del ginocchio - di solito la parte interna - quando non vi sia un quadro di artrosi diffusa (compresa la rotula). L’intervento comporta meno rischi per il paziente e un recupero più veloce: ma ripeto, l’indicazione deve sempre essere stabilita da un ortopedico”.

 

 

A due anni dall’intervento ho dolori nel dormire sul fianco interessato e nel forzare il braccio. Un nuova risonanza rivela una tendinopatia: cosa devo fare?

“Dalla sua sommaria descrizione, la sintomatologia potrebbe essere riferita a un’iniziale capsulite, particolarmente dolorosa di notte e invalidante di giorno: indispensabile la valutazione con una visita accurata. Se la diagnosi fosse confermata sarebbe utile intraprendere un percorso fisioterapico con trattamenti di laserterapia e tecarterapia; nonché con una rieducazione motoria in acqua, abbinata alla somministrazione di antiinfiammatori. In alcuni casi potrebbe essere necessaria anche un’infiltrazione. Ovviamente non è consigliata la pratica sportiva nel corso dell’intera fase di recupero”.

 

 

“Probabilmente sua mamma ha delle ulcere croniche che cioè non riescono a guarire. Bisogna inquadrare la paziente dal punto di vista generale e locale e solo successivamente sarà possibile scegliere il trattamento di medicazione avanzata più adatta al suo caso”.

 

 

Sono al limite di una crisi di nervi: cosa mi consiglia di fare?

“L’emicrania è un patologia fortemente invalidante, ma l’abuso farmacologico (quantificabile nell’assunzione di una specialità sintomatica per più di un mese) diventa a sua volta causa del ripetersi della crisi. Se la reiterazione ha superato limiti temporali importanti è necessario un wash out: ovvero, una terapia in vena di sostanze disintossicanti per 5/7 giorni in regime di day hospital . Se viceversa la situazione in essere si protraeva da un tempo limitato occorre sospendere immediatamente il farmaco sintomatico e sostituirlo, con cadenza non quotidiani, con altri tipi di specialità farmaceutiche”.

 

 

Mia madre ha sofferto negli ultimi anni di vita di osteoporosi e mi hanno, quindi, consigliato di fare prevenzione: devo eseguire una MOC?

“La MOC è certamente un utile strumento, ma è raccomandabile per le donne in pre-menopausa solo in presenza di elevati fattori di rischio, quali terapie cortisoniche e con immunodepressori. Oppure, in presenza di ipertiroidismo o celiachia. Se non è affetta da tali patologie, tenuto anche conto che sua madre ha sofferto di osteoporosi solo negli ultimi anni della sua esistenza, non c’è motivo al momento per effettuare questo esame”.

 

 

“No, assolutamente. Il glaucoma è una patologia degenerativa del nervo ottico causata spesso, ma non esclusivamente, da un aumento della pressione intraoculare che ne rappresenta, quindi, il principale fattore di rischio. Cosa fare per porre rimedio? Una diagnosi tempestiva risulta fondamentale per prevenire la cecità conseguente a questa malattia che insorge e decorre senza sintomi. La familiarità è il secondo fattore di rischio più importante: per tale motivo, tutti coloro che hanno un parente affetto da glaucoma dovrebbero, ogni anno, effettuare controlli oculistici”.

 

 

Quando legge, mio figlio ha spesso mal di testa e non vuole fare i compiti di scuola: il suo malessere risiede in un problema di vista?
“Sicuramente: in casi del genere è utile un controllo oculistico, perché potrebbe trattarsi di ipermetropia. Questo difetto refrattivo è causato da uno sforzo “accomodativo” che il bambino fa sia nelle applicazioni da lontano sia in quelle da vicino. Così il super lavoro dei muscoli coinvolti può causare disturbi quali cefalea, arrossamento degli occhi e bruciore”.

 

 

Ho 78 anni, ero molto attiva fino a quando, nello spostare un pesante vaso ho avvertito un fortissimo dolore alla schiena tanto da accasciarmi a terra senza poter fare movimenti. Al pronto soccorso mi è stata diagnosticata una frattura vertebrale di L1 che mi costringe al letto con dolori tremendi.
 Mi hanno parlato di un intervento per solidificare la vertebra: in cosa consiste?
“L'intervento cui lei accenna si chiama Cifoplastica ed è una tecnica chirurgica, ormai in uso da diversi anni, che in anestesia locale permette la totale riduzione della frattura e la sua stabilizzazione mediante l’immissione di una sostanza chiamata cemento acrilico o polimetacrilato che, indurendosi nel corpo vertebrale, lo solidifica e impedisce la progressione della frattura. Alternativa alla Cifoplastica è la Vertebroplastica che permette solo la stabilizzazione della frattura e l’eliminazione del dolore senza, però, garantire la ricostruzione della vertebra che può realizzarsi solo con la Cifoplastica. La dimissione può avvenire dopo 6 ore dall’intervento che dura 20/30 minuti”.

 

 

  TUMORI -QUATTRO REGOLE ANTICANCRO  
Evitare alcol e fumo
È sconsigliato bere oltre due bicchieri di vino al giorno ed è meglio “soprassedere” sui superalcolici. Evitare il fumo, anche quello passivo: l’80% delle vittime del tumore al polmone era fumatore.
Sana alimentazione
Un’alimentazione sana e naturale riduce il rischio di tumori a sistema digerente, vescica e seno: quindi, ridurre grassi animali, carni rosse e insaccati; aumentare verdura e frutta.
Attività fisica
Svolgere almeno tre ore di attività fisica moderata aerobica a settimana riduce il rischio di insorgenze tumorali in quei soggetti che presentano anche altri fattori di rischio.
Peso corporeo
Il rischio di neoplasie aumenta con l’esubero dei chili, soprattutto nei tumori del colon retto, esofago, polmone, prostata e seno in donne che hanno varcato la soglia dei cinquant’anni.

  ARANCE E CAROTE  : un rimedio per la pelle con l’arrivo del freddo
L’alimentazione gioca un ruolo importante nel mantenere la pelle in buona salute anche con il freddo.
Ad esempio un succo di arancia, ricca di vitamina C, e carote, ricca di Betacarotene, ci prepara al sole della montagna.


  ’NA TAZZULELLA DI CAFFÈ 
Il caffè sappiamo che allontana sonnolenza e stanchezza, ma ha anche altri effetti sul nostro organismo.
Infatti, stimola la diuresi, aumenta la capacità antiossidante del plasma e potenzia il tono arterioso, stimola la secrezione acida dello stomaco e favorisce la motilità gastrica, attiva la produzione di bile, migliora la resistenza e contrattilità muscolare, aumenta la gittata cardiaca.
Ovviamente non bisogna mai abusarne. La quantità di caffeina tollerata dagli adulti è di circa 300mg al giorno, pari a 4 caffè al dì.


  FATTORI DI CRESCITA    OTTIMI RISULTATI
L’infiltrazione con i fattori di crescita piastrinici attiva e accelera i processi di riparazione dei tessuti dell’apparato muscoloscheletrico quali tendini, ossa, muscoli e cartilagine articolare: i risultati sono spesso sorprendenti

 4 NOCI AL GIORNO 
Tante ne bastano quotidianamente per sviluppare i loro importanti principi attivi quali Omega 3, Omega 6, acido linoleico, arginina, fosforo, potassio, calcio, magnesio, zolfo, vitamine. Inoltre, le noci aiutano il nostro organismo a combattere cardiopatie, stress, diabete, patologie rostatiche, acne, inappetenza e osteoporosi

  ERNIA DEL DISCO   IL GAS “MIRACOLOSO”
La terapia iniettiva di ozono è indicata nellediscopatie e nelle radicolopatie cervicali, dorsali, lombari. Ha un'azione metabolica locale con conseguente funzione decontratturante e trofica, riduzione del dolore e dell'infiammazione con buona efficacia terapeutica nel 75-80%

 FRATTURE?  STOP AL DOLORE
La tecnica chirurgica della Cifoplastica consente, in anestesia locale, la totale riduzione della frattura e la sua stabilizzazione mediante l’immissione di una sostanza chiamata cemento acrilico.

 DOLORI LOMBARI?  COME INTERVENIRE
Quando viene diagnosticata una Spondilolistesi di secondo grado l’intervento è di stabilizzazione con viti e barre, senza incisioni, ma solo con quattro fori ai lati della colonna vertebrale.

 
PREMENOPAUSA  LA SPIRALE GIUSTA
Cicli abbondanti e prolungati sono tipici della premenopausa.
E’ consigliabile l’inserimento nell’utero di una spirale medicata al progesterone (si chiama Mirena).
Non prima, però, di avere escluso con l’isteroscopia eventuali patologie.

 

Ho 29 anni e dopo uno screening ematico mi hanno diagnosticato una Sindrome di Gilbert. Quando sono sotto stress mi capita di avere prurito. Può dipendere dalla patologia che mi è stata diagnosticata perché ho letto che la bilirubina alta può provocare prurito?

“La sindrome di Gilbert è una patologia benigna del fegato che si manifesta con iperbilirubinemia. Ne è affetto circa il 5 7% della popolazione adulta ed è a carattere ereditario. L'iperbilirubinemia è causata da una ridotta attività della glucuronosiltransferasi (UGT) che fa sì che la bilirubina non venga adeguatamente espulsa e la sua concentrazione ematica cresca. L’aumento della bilirubina, però, non è tale da poter dare manifestazioni pruriginose. La indirizzerei invece verso uno specialista allergologico che possa escludere una patologia allergica”.

 

Ho da qualche tempo una dolenzia a livello del tallone destro: quando cammino il dolore aumenta fino a rendermi impossibile appoggiare il tallone. Va meglio se metto scarpe da ginnastica. Ho assunto antinfiammatori, senza miglioramenti importanti.
Dopo aver fatto una radiografia mi hanno diagnosticato una spina calcaneare: cosa devo fare?

“Si inizia col rimedio naturale più efficace: riposo e applicazione di una borsa ghiacciata. La cura fisioterapica deve essere indirizzata verso ultrasuono, ultrasuono a freddo oppure onde d’urto. Durante la terapie fisiche sarebbe utile utilizzare delle talloniere in silicone. Nei casi più seri vanno effettuate infiltrazioni di cortisonici e antinfiammatori. Per evitare recidive bisognerebbe, poi, far valutare dall’ortopedico la necessità di un esame baropodometrico per l’appoggio del piede ed eventualmente ordinare plantari di scarico da indossare quotidianamente”.

 

Sono una donna di 32 anni con problemi di peso. Ho grande difficoltà a dimagrire, mi hanno detto che potrebbe essere un problema di tiroide: quali esami devo effettuare per trovare una soluzione?

Lo screening della tiroide consiste in esami di laboratorio che dosano una serie di ormoni (FT3, FT4, TSH) e altre sostanze e anticorpi (Tireoglobulina, anticorpi anti perossidasi tiroidea, anticorpi antitireoglobulina). Per chiarire situazioni dubbie può essere utile anche il test al TRH per il TSH e il dosaggio della TBG mentre è meno indicativo il dosaggio di T3 e T4 totali e del riverse T3 in quanto, influenzato da diverse situazioni, rischia di fornire risultati ingannevoli. Di sicuro, sarà poi utile un’ecografia della tiroide. Ovviamente tutti questi esami devono essere fatti valutare da uno specialista endocrinologo. Il mio consiglio per la dieta è dirivolgersi sempre a un nutrizionista che possa seguirla in équipe con lo specialista endocrinologo in caso di bisogno”.

 

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